Il fondatore d’Interamna Acciaio è stato tra gli imprenditori più lungimiranti del territorio: «Aveva un grande senso di appartenenza e amore verso la città di Terni»

TERNI – Rispetto, dignità del lavoro e amore per la propria città. Con questi valori Maurizio Vittori, fondatore dell’Interamna Acciaio, ha guidato per trent’anni una delle eccellenze sul territorio ternano, capace di regalare nel tempo a Terni e non solo opere di grande valore industriale e civile. Oggi, 13 ottobre, ricorre il primo anniversario dalla scomparsa dell’imprenditore ternano che nel tempo ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore di Terni. Dal mercato coperto comunale, all’ampliamento del cimitero cittadino fino alla passerella della Cascata delle Marmore o ancora alla realizzazione del nuovo ufficio provinciale del turismo e la realizzazione di una parte sottostante della fontana di Piazza Tacito, a Terni non c’è angolo importante che non racconti il lavoro, il genio e la voglia di regalare qualcosa di bello quanto funzionale realizzato da Vittori e dalla sua azienda.

Uomo di principi e di grande visione futura, Vittori è riuscito nella sua lunga carriera a trasportare i valori all’interno della propria famiglia anche nell’azienda di cui era proprietario, come testimoniato anche dalla figlia Valentina, oggi amministratrice unica: «Papà ha sempre preteso che il lavoro fosse aperto e accessibile a tutti. Su questi valori ha basato tutta la sua vita. Era un grande lavoratore e ogni volta che arrivava in cantiere gli si illuminavano gli occhi dinanzi alle opere e alle strutture in fase di costruzione. Non ha mai smesso di lavorare dal 1983, anno di fondazione dell’azienda, fino al 13 ottobre 2021, dando un contributo enorme prima di tutto alla sua città. Lui amava Terni e amava vivere a Terni. Ha lavorato tantissimo a Genova, dove ha realizzato una parte dello Stadio Marassi, poi ha girato tanto tra Firenze, Milano, anche all’estero in Etiopia, Mali, ed Europa, ma lui amava tornare, perché questa era la sua città e il desiderio era contribuire alle opere in città. Ha lavorato 15 anni all’interno dello stabilimento Ast per la manutenzione durante le fermate di agosto. Aveva un grande senso di appartenenza».

L’Interamna Acciaio si occupa di montaggi strutture in carpenteria metallica e rivestimenti compositi, specialisti nel rivestimento architettonico, perché tra le linee guida aziendali c’è anche quella di consegnare e fabbricare opere sia funzionali che belle dal punto di vista architettonico. Una squadra di professionisti che lavora nel settore da trent’anni sia per lavori nazionali che internazionali. Oggi Valentina ha ereditato il testimone dal padre, cercando di dare continuità a quanto costruito in precedenza: «Grazie ai valori che mi ha trasmesso ho cercato in questo anno di portare avanti l’azienda mettendo sempre al centro le persone. Papà era uguale sia sul lavoro che a casa, pretendeva lo stesso rispetto ed era molto severo con chi non rispettava i propri impegni e la parola data. Era coerente nelle sue scelte e molto forte. Trent’anni di attività sono stati lunghi e lui non si è mai abbattuto nonostante tante fasi e tanti ostacoli perché alla base c’era l’amore per il lavoro e per la sua città. Uomo molto coraggioso nelle scelte, onesto dal punto di vista intellettuale, è stato un imprenditore guidato da una grande visione, risultando spesso vincente anche quando nessuno ci credeva. Io sono arrivata per ultimo, ho avuto poco tempo per lavorare con lui, ma ho notato sin da subito che le due parti, quella di uomo e quella d’imprenditore, collimano perfettamente».

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